Ceramica o vetro? Tazze da tè e pulizia in lavastoviglie
Siamo abituati a credere che un buon tè caldo vada servito in un robusta tazza di ceramica, meglio ancora se si tratta di porcellana finemente decorata. La verità è che, per quanto riguarda il consumo di questa bevanda - forse la più amata al mondo, paesi e culture diversi hanno messo a punto una gamma di usi e costumi altrettanto variegata. Premesso che la pulizia in lavastoviglie è inevitabile indipendentemente dal materiale adoperato, perché gran parte del mondo preferisce sorseggiare il suo tè in un bicchiere di vetro? Cosa c'è sotto?
Perché usare un bicchiere di vetro
Quando si tratta di assaporare un buon tè, vi sono diverse ragioni per le quali si è spinti a preferire il vetro alla ceramica:
- Il primo motivo, e forse il più ovvio, consiste nella possibilità di vedere la bevanda contenuta nel bicchiere. Questo ci permette di controllare la forza del tè mentre è in infusione, adattando la sua intensità ai nostri personalissimi gusti.
- Le imperfezioni microscopiche della ceramica possono avere effetti deleteri sulla qualità del tè. Quando le molecole della bevanda si scontrano con una superficie ruvida, i sapori più delicati vengono sopraffatti dalle note aromatiche più intense. Il vetro, dall'aspetto decisamente più liscio, è invece in grado di preservare tali sfumature di gusto.
- Sebbene la pulizia in lavastoviglie sia adatta, in genere, a qualsiasi tipo di materiale, lavare il vetro è un'operazione assai più semplice di quanto lo sia detergere la ceramica. Soprattutto, a causa della porosità di quest'ultima: una volta che i tannini vegetali vengono assorbiti dalla tazza, smacchiarla diventerà una vera e propria impresa. Ben diversa è invece la superficie del vetro che, essendo ben levigata, impedisce alle macchie di aggrapparvisi così saldamente, facilitando al massimo la pulizia in lavastoviglie.
Gli svantaggi del vetro
Servire il tè in bicchieri di vetro presenta sì diversi benefici, ma anche alcuni limiti. La capacità del vetro di condurre calore, ad esempio, può rendere questo materiale inadatto non solo per il tè, ma per qualsiasi tipo di bevanda calda. Nel migliore dei casi, il rischio è quello di scottarsi. Per questa ragione i russi hanno ideato il noto 'podstakannik', ossia un portabicchiere in metallo dotato di una speciale impugnatura. Nell'eventualità peggiore, versare del liquido caldo in un bicchiere freddo può causare un fenomeno noto come "shock termico": dilatandosi o contraendosi in modo così rapido, il vetro può andare incontro a corrosioni, crepe o persino frantumarsi. Fortunatamente, per la maggior parte dei bicchieri si ricorre al vetro temprato. Questo permette loro di resistere agli improvvisi sbalzi termici e rende ancora più sicura la loro pulizia in lavastoviglie, anche a temperature elevate.
Pulizia del vetro e della ceramica
Indipendentemente dal fatto che si preferisca il vetro oppure la ceramica, tazze e bicchieri condividono un'esigenza comune: dopo l'uso, entrambi vanno accuratamente lavati. Il tè può lasciare macchie particolarmente ostinate, ma Finish ha studiato il modo di affrontarle ed eliminarle. Le sue pastiglie per la lavastoviglie sono formulate per sciogliere le fibre vegetali responsabili delle macchie di tè, lasciando tazze e bicchieri come nuovi.
Tuttavia, dopo ripetuti cicli di pulizia in lavastoviglie, la nostra vetreria rischia di diventare opaca. Per questo Finish ha ideato la linea Brillantezza & Protezione, sviluppando una gamma di prodotti capaci di garantire una detersione profonda delle stoviglie e di evitare, al contempo, i fenomeni di corrosione del vetro.
Così, la prossima volta che avremo voglia di una tazza di tè, potremo davvero gustarlo in pieno relax: a pulire i piatti ci penserà Finish.
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