Quanto consuma una lavastoviglie?
Quali sono i consumi legati all'uso della lavastoviglie? È possibile quantificarli in anticipo? E, soprattutto, esistono accorgimenti che ci permettono di risparmiare?
Cosa si intende per consumo della lavastoviglie: fattori e calcolo
Le spese in bolletta dovute alla lavastoviglie sono sostanzialmente due: quelle determinate dal consumo elettrico e quelle relative al consumo di acqua.
Ogni lavastoviglie ha una propria potenza specifica, espressa in Watt (W) o Kilowatt (KW). Questo dato, reperibile sulla scheda prodotto, fornisce una buona stima di quelli che sono i consumi elettrici dell'apparecchio. Una volta identificata la sua potenza, il calcolo è semplice:
Potenza della lavastoviglie x numero di ore in cui è rimasta accesa = consumi in Wh (o kWh)
Tuttavia, è bene segnalare che la lavastoviglie non funziona sempre alla massima potenza, vale a dire quella indicata dal produttore. La macchina assorbe energia soprattutto nella prima fase del ciclo di lavaggio, per riscaldare l'acqua; una volta a pieno regime, richiede invece minore potenza. Per calcoli ancor più precisi, è possibile ricorrere a un misuratore di energia elettrica, ossia un dispositivo atto a quantificare il passaggio di corrente, da collegare tra la presa a muro e l'elettrodomestico.
Una volta ottenuto il consumo in KWh, sarà facile calcolare la corrente impiegata:
Consumi in KWh x costo della corrente (€/kWh) = spesa media in bolletta
Per le spese della lavastoviglie relative all'acqua, occorre fare riferimento alla voce "Consumo di acqua annuale", riportata nelle specifiche di prodotto. In alternativa, è possibile moltiplicare il numero di litri d'acqua relativi a un ciclo di lavaggio per il numero di lavaggi che prevedi di effettuare durante l'anno. Per il calcolo delle spese finali, la formula è comunque analoga a quella già vista per l'elettricità:
Consumi in Lt x costo per metro cubo di acqua = spesa media annuale
Il costo orario delle utenze può ovviamente variare, in funzione dell'operatore, del piano tariffario, delle spese fisse e della fascia oraria di utilizzo
Consumo lavastoviglie: il consumo elettrico e il consumo di acqua
A dettare il consumo elettrico della lavastoviglie è la classe energetica di appartenenza e il ciclo di lavaggio scelto. Gli apparecchi di ultima generazione (classe A+, A++ e A+++) assicurano, in genere, una buona efficienza; permettono inoltre di programmare cicli di lavaggio brevi e a basse temperature, arrivando persino a garantire un consumo inferiore a 1 kWh per lavaggio completo. Scegliere una lavastoviglie appartenente a una classe energetica elevata è importante, visto che questo elettrodomestico è tra i più energivori di casa: oltre all'energia richiesta per lavare le stoviglie, va considerata anche quella necessaria per riscaldare l'acqua e quella assorbita in fase di asciugatura.
Il consumo elettrico non è l'unico legato all'uso della lavastoviglie. Nelle specifiche del prodotto, deve essere indicato per legge anche il consumo idrico, per lavaggio o espresso sotto forma di stima annuale. Questo dipende dalla capacità di carico dell'elettrodomestico e da quanto è evoluto: grazie a innovativi sistemi di erogazione, distribuzione e filtraggio, i consumi d'acqua delle lavastoviglie di ultima generazione possono scendere, addirittura, a 6 litri per ciclo (contro i 45 litri richiesti dagli apparecchi di classe energetica inferiore).
A influenzare i consumi idrici è anche il tipo di lavaggio: quelli brevi permettono di risparmiare fino al 60% d'acqua in più rispetto ai programmi standard.
Vale comunque la pena ricordare che il consumo d'acqua della lavastoviglie, che mediamente si aggira sui 10/12 litri per carico, è nettamente inferiore a quello richiesto per il lavaggio a mano che, a pari quantità di piatti, può persino superare i 50 litri!
Consumare meno acqua significa, poi, risparmiare l'energia elettrica che servirebbe a riscaldarla, per portarla alla temperatura di lavaggio.
La lavastoviglie consuma troppo: cosa fare?
Un consumo eccessivo di sale, d'acqua e di energia elettrica è frutto di un malfunzionamento della lavastoviglie, quasi sempre dovuto al suo più acerrimo nemico: il calcare. Se la rete idrica domestica è servita da acqua dura, ossia molto calcarea, il rischio è di danneggiare le componenti della macchina e di veder lievitare i consumi in bolletta, pur a fronte di lavaggi meno efficaci.
Dal momento che il sale ha la funzione di neutralizzare il calcare, appare ovvio che, più è alta la concentrazione di calcare presente nell'acqua, più sale servirà a contrastarlo. Non è comunque l'unico consumo che tende a crescere, visto che un'acqua particolarmente calcarea può inficiare l'azione pulente del detersivo, richiedendone, quindi, dosi maggiori.
Il calcare pesa anche sui consumi elettrici. Se si deposita sulla resistenza della lavastoviglie, che funge da scambiatore di calore, può infatti ostacolarne il normale processo di riscaldamento: l'acqua impiegherà quindi più tempo per raggiungere la temperatura di lavaggio, consumando, di conseguenza, più elettricità. Un'eccessiva presenza di calcare può inoltre otturare i fori di distribuzione dell'acqua, impedendone una distribuzione uniforme e compromettendo la qualità di lavaggio.
Per ovviare a queste problematiche, una buona manutenzione è d'obbligo. Il segreto è soprattutto affrontare il calcare sul nascere, pulendo regolarmente la lavastoviglie con prodotti appositamente studiati per la sua cura. Facili da usare, detergono le parti vitali della macchina in un solo lavaggio, restituendole funzionalità ed efficienza originarie.
Come risparmiare sul consumo della lavastoviglie?
- Evita il prelavaggio e i cicli lunghi: chi l'ha detto che il prelavaggio è sempre necessario? Il più delle volte, se ne può benissimo fare a meno, con il risultato di ridurre i consumi idrici ed elettrici. Per la stessa ragione, se i piatti non sono particolarmente sporchi, è sempre meglio preferire i cicli brevi ed economici;
- Salta la fase di asciugatura: l'asciugatura con aria calda può consumare molta energia. In realtà, è possibile tralasciare questo step, aprendo semplicemente lo sportello della lavastoviglie, una volta terminata la fase di lavaggio;
- Pulisci il filtro ogni settimana: il filtro è il cuore dell'elettrodomestico, ma anche l'elemento che più tende a sporcarsi e incrostarsi. Smonta il cestello per accedere più facilmente al filtro, rimuovilo e procedi alla sua pulizia almeno una volta a settimana. Ricorda sempre di scollegare la corrente, prima di effettuare qualsiasi operazione sulle componenti della lavastoviglie;
- Usa il sale apposito con regolarità: il sale per lavastoviglie, come abbiamo visto, è un valido alleato contro la formazione di calcare. Verifica sempre la presenza del sale e rabbocca il contenitore regolarmente, per prevenire l'accumulo di sedimenti che potrebbero ostruire parti importanti della lavastoviglie e pregiudicarne il funzionamento. Presta attenzione, inoltre, a un eventuale consumo eccessivo di sale: spesso, è segno di un'elevata durezza dell'acqua. Se questa è troppo calcarea, può rendersi necessaria l'installazione di un addolcitore, a monte della rete idrica;
- Usa un prodotto specifico per la cura della lavastoviglie: Lavaggio dopo lavaggio, grasso e calcare possono depositarsi sulle componenti della macchina, compromettendone l'efficienza. Utilizzare almeno una volta al mese un additivo specifico, come Finish CuraLavastoviglie, ti aiuta a rimuovere in profondità incrostazioni e residui di cibo, restituendoti un ambiente di lavaggio più pulito e scongiurando i consumi eccessivi, dovuti al malfunzionamento della macchina.
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